Natalità in calo. Perché è un bene

  Per Istat la natalità è in calo in Italia nel 2019, e stesso andamento per i primi mesi 2020.
Crediamo sia un bene nonostante quasi tutte le politiche degli Stati vorrebbero il contrario e dicono di impegnarsi in merito.
Nel mondo la popolazione sta esplodendo: 7,83 miliardi a dicembre 2020 secondo l’ONU, erano 6 miliardi nel 1999 e 2,5 nel 1950 (2). E se nel Sahel (uno dei tanti possibili esempi) ci sono tassi di natalità di circa 8 bambini per donna, la cosa ci riguarda: questi bimbi cresceranno in un territorio inospitale per diversi motivi, poi cercheranno di sopravvivere e andranno anche via, chiedendo ospitalità ai Paesi limitrofi più ospitali e a quelli più ricchi tipo Ue, Italia inclusa.

C’è una lezione che la pandemia covid ci sta insegnando e che stiamo vivendo direttametne sulla nostra pelle: tutto il mondo è connesso. In economia, salute e politica. Le iniziative e le misure a livello extranazionale sono sempre più determinanti per la vita. Nel dubbio e nel nostro piccolo, si pensi a cosa accadrebbe se non esistesse l’Unione Europea.
Certamente è “assurdo” che ci siano donne che partoriscono 8 figli e altre (quelle di cittadinanza italiana) 1,18. Ma mentre cerchiamo di rendere efficaci le politiche di equilibrio demografico basate, oltre che sulla cultura, anche su contraccezione e aborto, la crescita continua.

E’ per questo che è un bene quando una popolazione come quella italiana, nonostante le politiche di incentivi alla natalità, decide spontaneamente di non adeguarsi: la cultura delle singole e dei singoli mostra livelli di consapevolezza e responsabilità a cui le istituzioni dovrebbero attingere.
 
 

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