Covid fa male a tutti? Di più ai poveri
Uno degli aspetti “dirompenti” della pandemia è stato “il covid non guarda in faccia a nessuno”. Ma a due anni dalla sua comparsa, possiamo dire con cognizione di causa/effetto che questo aspetto è stato ampiamente superato. Il covid è entrato nella nostra quotidianità al punto tale che si è “adattato” a quelle che vengono chiamate classi sociali ed economiche, contribuendo a forgiarle, a delinearle e distinguerle, nonché aggravare le distanze già esistenti.
Ché il covid non è solo quel virus che ci entra nel corpo poiché siamo stati troppo sociali. Avendo immobilizzato economia e socialità, la ricaduta si è avuta su coloro che erano già demuniti prima, in potere economico e decisionale.
Si usava dire “eventi biblici” per significare l’incapacità umana a far fronte ad alcune grandi difficoltà, attribuendole a questa o quell’altra divinità di cui non saremmo stati degni sudditi. In questa pandemia è ancora presente un approccio di questo tipo. Sia perché ci sono sempre coloro che credono nel cosiddetto soprannaturale, sia perché coloro che decidono e fanno muovere il mondo (1) lo usano come alibi per ciò che non fanno, per incapacità e per decisione.
Se il virus circola provocando danni maggiori nei più poveri, è colpa di chi è al potere. Danni che hanno accentuato quelli che già erano tali prima del virus, soprattutto in ambito diritti umani.
Le contrazioni di contributi al Terzo e Quarto mondo perché i Paesi ricchi hanno dovuto usare questi soldi per non far morire e ammalare i propri cittadini, sono più un alibi che una realtà. Non è stata data la dovuta importanza e determinazione alla vaccinazione di tutti gli individui del Pianeta. Gli Stati ricchi hanno continuato anche in questo caso a comportarsi come sempre: spremere i Paesi poveri per il loro vantaggio. Quindi alle abituali ricadute che questa politica suicida ha sempre comportato (2), s’è aggiunta una ulteriore ricaduta, ulteriormente aggravando i diritti umani soprattutto con l’aumento degli autoritarismi degli Stati, debordati anche in conflitti bellici.
Di tutto questo ne dà conferma l’Onu (3), denunciando anche il calo dei mezzi e delle politiche a disposizione.
1 – sia chiaro: niente a che fare con grandi fratelli o grandi vecchi o poteri occulti o – per i cultori della materia – anziani di Sìon con tanto di Libro.
2 – di cui le migrazioni verso i Paesi ricchi sono solo uno dei tanti aspetti
3 – https://www.aduc.it/articolo/pandemia+covid+19+onu+crisi+dei+diritti+umani_33860.php
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