Balneari. Giustizia e Stato… due cose diverse
Con tre (3) sentenze depositate ieri 20 Maggio, il Consiglio di Stato ha riaffermato la non legittimità delle proroghe delle concessioni demaniali marittime ai balneari in quanto contrastanti con i principi di concorrenza e di libertà di stabilimento sanciti non solo dalla c.d. Direttiva Bolkestein, ma anche dall Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
Tutti a casa, quindi, a partire da questa estate, a meno che gli specifici Comuni non abbiano già indetto le gare di appalto o approvato le delibere per convocarle. In questo caso ci sarebbe una proroga alle concessioni in essere fino alla fine di quest’anno.
Tutto risolto? Avremo messo la parola “fine” a questa contesa decennale che è lì lì per costarci una sanzione pecuniaria da parte dell’Unione Europea?
Belle domande a cui, già da oggi, alla momentanea immobilità di governo e opposizioni (che in materia sono d’accordo nel violare le norme comunitarie), assisteremo ad una decretazione creativa, nota come “arrampicamento sugli specchi”… ché non se ne parla proprio (le elezioni a pochi giorni, poi…)… che se il terzo potere dello Stato, quello giudiziario, fosse dotato di un proprio esercito, dovrebbe inviarlo contro lo Stato per farlo tornare al senno del proprio essere.
Siamo curiosi, pronti ad imparare anche oltre le cose incredibili che abbiamo già appreso in materia e non solo, di vedere cosa verrà deciso per non applicare queste ulteriori sentenze.
Morale. Non illudiamoci. Anche questa estate avremo imprenditori balneari che pagano affitti ridicoli per spiagge su cui fanno pagare un occhio della testa i servizi che prestano in regime di monopolio. Ché la sostanza… è tutta qui: il denaro che i balneari incamerano a dispregio delle leggi, dando in cambio, ai propri mentori politici, consenso e argomenti ideologici per motivare sovranismo, occupazione, lavoro e bellezze dei territori… a spese della legalità.
Qui il video sul canale YouTube di Aduc
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