Antitrust. L’Autorità che serve e che va migliorata
L’Antitrust ha presentato oggi la relazione sulla propria attività 2023. Una ampia quantità di dati che confermano l’importanza di questa Autorità che – decisamente- svetta rispetto alle altre, confermato dalle oltre 35mila segnalazioni che ha ricevuto da consumatori che hanno chiesto il suo intervento.
E’ bene e consigliato fare ricorso all’Antitrust, dopo aver minacciato il suo coinvolgimento, quando, rivoltisi direttamente (tramite raccomandata A/R o pec) a chi ha venduto un prodotto o prestato un servizio che presenta dubbi di liceità, tra pratica commerciale scorretta e/o aggressiva e pubblicità ingannevole… non si è ottenuta soddisfazione.
L’eventuale pronuncia dell’Autorità non è come una sentenza giudiziale, ma il preambolo per far tornare a ragionevoli comportamenti quelli che hanno commesso illeciti, anche con rimborsi. Nel caso, la pronuncia di Antitrust può essere utilizzata in giudizio per rafforzare la propria istanza.
Tuttavia, le sanzioni di Antitrust sono, per i grandi operatori economici, spesso simboliche. Si tratta di importi relativi che i multati considerano anche di pagare come una sorta di costo per attività i cui guadagni, per quanto considerati impropri, sono maggiori della sanzione. Inoltre, accade quasi sempre che i multati facciano poi ricorso ad autorità superiori che, più che talvolta e quando non possono riconoscere la loro “innocenza”, ridimensionano l’importo della sanzione.
E’ questo motivo per cui, al fine di dare maggiore forza e deterrenza all’attività di Antitrust, sarebbe opportuno che gli importi delle sanzioni fossero molto più alti e percentualizzati allo specifico fatturato dell’azienda coinvolta.
Qui il video sul canale YouTube di Aduc
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